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temperatura ottimale per estrazione a caldo

Salve, ho bisogno di un chiarimento sulla temperatura ottimale per l'estrazione a caldo.

Sto allestendo un pò di attrezzatura per iniziare a macerare dei sigari (antico toscano al momento) e inizierò dapprima con la vecchia tecnica dell'estrazione a caldo giusto per avere un pò di aroma da svapare in tempi brevi... ovviamente metterò anche a macerare con la vecchia tecnica a freddo per avere un confronto qualitativo più in là. Sperimenterò anche la tecnica del pdf, nessun problema ma nel frattempo devo mettere su un pò di attrezzatura. Dato che l'elettronica non è un problema per me non comprerò un multicooker ma sto costruendo un accrocchio composto da un fornello elettrico da campeggio regolato in temperatura da un termostato digitale.

Oggi metterò i sigari in alcool e tra pochi giorni dovrò iniziare a litigare con il fornello. Nella vecchia tecnica si parla di mettere a bagnomaria tabacco e PG a 60°C per 8 ore, mentre nella tecnica più evoluta illustrata nel pdf si raggiungono i 78°C per far evaporare l'alcool. Posso impostare il termostato digitale a qualsiasi temperatura... potete dirmi a quanti gradi devo mantenere costante la temperatura dell'acqua o del PG all'interno del barattolo? Rimango sui 60°C? Grazie

 

 

Prima di tutto complimenti per il tuo fornello elettrico autocostruito, se hai la possibilità apri una discussione apposita dove ce lo illustri in dettaglio, che sono molto curioso! 🙂 Anch'io ero pratico di elettronica in passato, adesso è da un bel pò che non ci metto mano.

Allora, io lascerei la risposta ad Andrea, anche se provo a dirti la mia. Secondo me devi seguire la tecnica che scegli nel dettaglio, quindi se decidi di procedere con il metodo a caldo dovrai far andare il PG a bagnomaria per 8 ore a 60°C. Il barattolo deve essere chiuso. Il passaggio con l'alcool viene effettuato prima e serve soltanto a sterilizzare il composto e ad intenerire le fibre.

Il passaggio di cui parli tu, presente nella tecnica del libro, invece, prevede 2 ore di bagnomaria a 78°C con il doppio solvente presente nel composto, quindi per lo più questa temperatura viene scelta (penso) per velocizzare l'evaporazione dell'alcool.

Se vuoi sperimentare la tecnica a caldo aumentandone la temperatura...lo fai a tuo rischio e pericolo. Nel senso che non dovrebbero esserci particolari pericoli (e Andrea su questo sarà più preciso), sempre tenendo conto che stai facendo sobbollire del PG dentro ad un vasetto chiuso ermeticamente, ma più che altro per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche del tabacco, che potrebbero variare in base alla temperatura. Finchè sono 78°C magari va anche bene, però magari possono poi cambiare i tempi del bagnomaria.

Sarebbe interessante sapere cosa succede al tabacco al variare della temperatura. Adesso come riferimento abbiamo la guida della macerazione a caldo che dice di tenere il bagnomaria a 60°C per 8 ore e che l'aroma diventa meno limpido rispetto alla macerazione a freddo.

Potendo gestire la temperatura con il termostato magari potrei fare delle prove, ad esempio aumentare il tempo a 12 ore e diminuire la temperatura a 50°... chissà se le cose cambiano in meglio (o anche in peggio, appunto chiedo lumi) .

Il termostato è digitale con sonda NTC impermeabile, non ricordo dove l'ho preso ma l'ho usato per far schiudere le uova su una incubatrice sempre autocostruita. Ho dovuto modificarlo solo sull'uscita perchè non riusciva a reggere la potenza del fornello elettrico (nulla di complicato, è stato sufficiente mettere un altro relè). Comunque se il test da buoni risultati è molto probabile che mi progetto un termostato da zero, con controllo PID a isteresi programmabile e con un triac al posto dei relè... più silenzioso e affidabile

Ottimo, procedi pure con la realizzazione, che poi noi tutti del forum inizieremo a comprartelo! 😀

Piccolo aggiornamento. Il fornello da campeggio si è rivelato un fallimento totale perchè  il termostato meccanico al suo interno  staccava in continuazione e non riusciva a portarmi a temperatura la pentola. Il termostato digitale che ho modificato invece non ha perso un colpo perciò ci ho attaccato direttamente il forno della cucina! Adesso ho 2 barattoli a macerare, l'acqua del bagnomaria oscilla dai 57 ai 63°C. La prossima volta se l'aroma viene buono ho una bella superficie riscaldata da riempire di vasetti con tanti tabacchi differenti e a costo 0... il forno sta praticamente sempre spento e la temperatura non varia in modo anomalo.

Fate attenzione, io ho potuto collegare in sicurezza il forno da cucina solo perchè ho modificato il termostato, i forni domestici sono carichi elettrici  importanti e non tutti i termostati sono in grado di reggerli. Fate i bravi mi raccomando...

Piccola precisazione, vi starete domandando "ma i forni da cucina hanno già il termostato, perchè tutto questo sbattimento?"

I forni da cucina, soprattutto i meno moderni, sono progettati per gestire temperature decisamente più alte di 60° e il range varia mediamente da 0 a 240°C; se la regolazione della temperatura avviene anche tramite la vecchia  manopola analogica è praticamente impossibile essere precisi. Inoltre il termostato del forno controlla la temperatura dell'aria, mentre la sonda impermeabile del termostato digitale che ho usato pescava direttamente dentro la pentola del bagnomaria e leggeva la temperatura dell'acqua. Con questo metodo me ne sono fregato altamente della manopola del termostato del forno, l'ho messa a metà tanto ci pensava il termostato digitale a staccare tutto il forno all'occorrenza. Sono consapevole che non ho scoperto l'acqua calda, ho solo voluto condividere un mio pensiero... spero di non avervi annoiato

Esistono anche le pentole elettroniche, i cosiddetti multicooker. Io uso una lavatrice ad ultrasuoni con riscaldatore.