Estrazione a caldo: Ventilazione forzata nei tabacchi
Cita da antogeno su 17 Marzo 2018, 22:43Salve a tutti, nell'estrazione dei tabacchi a caldo, descritta in Alchimie di Vapore 1, dopo la fase di refrigerazione e filtrazione avviene la fase di concentrazione, per eliminare l'alcol e "trasferire" il concentrato nel PG. Invece nel secondo libro (Alchimie di vapore 2), questa fase è data dal processo di evaporazione a ventilazione forzata, cosa che vorrei utilizzare nell'estrazione dei tabacchi. Ma a differenza dei materiali vegetali, pensavo di effettuarla con già il PG addizionato all'alcool filtrato post processo di refrigerazione, posizionando il contenitore per la ventilazione sull'agitatore a temperatura bassa, sui 40°. Mi farebbe piacere avere un vostro feedback su quanto avrei in mente di fare, se qualcuno ha già provato qualcosa di simile e, se possibile, cosa ne pensa Andrea, eventuali rischi, problemi o cose che non ho previsto o non conosco.
Salve a tutti, nell'estrazione dei tabacchi a caldo, descritta in Alchimie di Vapore 1, dopo la fase di refrigerazione e filtrazione avviene la fase di concentrazione, per eliminare l'alcol e "trasferire" il concentrato nel PG. Invece nel secondo libro (Alchimie di vapore 2), questa fase è data dal processo di evaporazione a ventilazione forzata, cosa che vorrei utilizzare nell'estrazione dei tabacchi. Ma a differenza dei materiali vegetali, pensavo di effettuarla con già il PG addizionato all'alcool filtrato post processo di refrigerazione, posizionando il contenitore per la ventilazione sull'agitatore a temperatura bassa, sui 40°. Mi farebbe piacere avere un vostro feedback su quanto avrei in mente di fare, se qualcuno ha già provato qualcosa di simile e, se possibile, cosa ne pensa Andrea, eventuali rischi, problemi o cose che non ho previsto o non conosco.
Cita da Andrea Alkemikosvapo su 18 Marzo 2018, 20:12Cita da antogeno il 17 marzo 2018, 22:43Salve a tutti, nell'estrazione dei tabacchi a caldo, descritta in Alchimie di Vapore 1, dopo la fase di refrigerazione e filtrazione avviene la fase di concentrazione, per eliminare l'alcol e "trasferire" il concentrato nel PG. Invece nel secondo libro (Alchimie di vapore 2), questa fase è data dal processo di evaporazione a ventilazione forzata, cosa che vorrei utilizzare nell'estrazione dei tabacchi. Ma a differenza dei materiali vegetali, pensavo di effettuarla con già il PG addizionato all'alcool filtrato post processo di refrigerazione, posizionando il contenitore per la ventilazione sull'agitatore a temperatura bassa, sui 40°. Mi farebbe piacere avere un vostro feedback su quanto avrei in mente di fare, se qualcuno ha già provato qualcosa di simile e, se possibile, cosa ne pensa Andrea, eventuali rischi, problemi o cose che non ho previsto o non conosco.
Ciao Antonio.
La procedura si allunga, ma l'abbiamo sperimentata e funziona. A fine processo, analizzando i livelli di partenza e di fine, le tracce di alcol sono praticamente nulle e sono destinate a ridursi ulteriormente con la diluizione nel liquido finale. Assolutamente tollerabili, se tieni conto che ci sono in commercio aromi certificati per lo svapo, in particolare sintetici e semisintetici, come i Twisted, che lo mettono in chiaro tra gli ingredienti
Cita da antogeno il 17 marzo 2018, 22:43Salve a tutti, nell'estrazione dei tabacchi a caldo, descritta in Alchimie di Vapore 1, dopo la fase di refrigerazione e filtrazione avviene la fase di concentrazione, per eliminare l'alcol e "trasferire" il concentrato nel PG. Invece nel secondo libro (Alchimie di vapore 2), questa fase è data dal processo di evaporazione a ventilazione forzata, cosa che vorrei utilizzare nell'estrazione dei tabacchi. Ma a differenza dei materiali vegetali, pensavo di effettuarla con già il PG addizionato all'alcool filtrato post processo di refrigerazione, posizionando il contenitore per la ventilazione sull'agitatore a temperatura bassa, sui 40°. Mi farebbe piacere avere un vostro feedback su quanto avrei in mente di fare, se qualcuno ha già provato qualcosa di simile e, se possibile, cosa ne pensa Andrea, eventuali rischi, problemi o cose che non ho previsto o non conosco.
Ciao Antonio.
La procedura si allunga, ma l'abbiamo sperimentata e funziona. A fine processo, analizzando i livelli di partenza e di fine, le tracce di alcol sono praticamente nulle e sono destinate a ridursi ulteriormente con la diluizione nel liquido finale. Assolutamente tollerabili, se tieni conto che ci sono in commercio aromi certificati per lo svapo, in particolare sintetici e semisintetici, come i Twisted, che lo mettono in chiaro tra gli ingredienti
Cita da antogeno su 18 Marzo 2018, 22:10Andrea, un grazie infinito. Ma c'è ancora qualcosa che non mi torna, sicuramente per mia incapacità. Ho fatto una sola prova con la tecnica a caldo descritta nel primo libro, sembra sia andato tutto bene, tranne per il fatto che non pensavo di dover aspettare 20 ore affinché l'alcool evaporasse del tutto a bagnomaria. Ho pensato, quindi, che con la ventilazione forzata si potessero ridurre i tempi.
A questo punto le mie domande diventano tre:
1) - seguendo alla lettera il tuo primo libro, quanto tempo impiega all'incirca l'evaporazione dell'alcool a bagnomaria?
2) - si può utilizzare l'evaporazione forzata, descritta del secondo libro, anche per i tabacchi avviati con l'estrazione a caldo e quindi ottenere l'essenza concreta, da diluire subito dopo in PG?
3) - Se si al punto 2, si risparmia tempo rispetto all'evaporazione a bagnomaria?
PS: sto divorando il tuo blog, è una miniera di informazioni, sono davvero entusiasta del lavoro che hai fatto e del supporto di tutti gli iscritti al forum.
Andrea, un grazie infinito. Ma c'è ancora qualcosa che non mi torna, sicuramente per mia incapacità. Ho fatto una sola prova con la tecnica a caldo descritta nel primo libro, sembra sia andato tutto bene, tranne per il fatto che non pensavo di dover aspettare 20 ore affinché l'alcool evaporasse del tutto a bagnomaria. Ho pensato, quindi, che con la ventilazione forzata si potessero ridurre i tempi.
A questo punto le mie domande diventano tre:
1) - seguendo alla lettera il tuo primo libro, quanto tempo impiega all'incirca l'evaporazione dell'alcool a bagnomaria?
2) - si può utilizzare l'evaporazione forzata, descritta del secondo libro, anche per i tabacchi avviati con l'estrazione a caldo e quindi ottenere l'essenza concreta, da diluire subito dopo in PG?
3) - Se si al punto 2, si risparmia tempo rispetto all'evaporazione a bagnomaria?
PS: sto divorando il tuo blog, è una miniera di informazioni, sono davvero entusiasta del lavoro che hai fatto e del supporto di tutti gli iscritti al forum.
Cita da Andrea Alkemikosvapo su 19 Marzo 2018, 11:00Cita da antogeno il 18 marzo 2018, 22:10Andrea, un grazie infinito. Ma c'è ancora qualcosa che non mi torna, sicuramente per mia incapacità. Ho fatto una sola prova con la tecnica a caldo descritta nel primo libro, sembra sia andato tutto bene, tranne per il fatto che non pensavo di dover aspettare 20 ore affinché l'alcool evaporasse del tutto a bagnomaria. Ho pensato, quindi, che con la ventilazione forzata si potessero ridurre i tempi.
A questo punto le mie domande diventano tre:
1) - seguendo alla lettera il tuo primo libro, quanto tempo impiega all'incirca l'evaporazione dell'alcool a bagnomaria?
2) - si può utilizzare l'evaporazione forzata, descritta del secondo libro, anche per i tabacchi avviati con l'estrazione a caldo e quindi ottenere l'essenza concreta, da diluire subito dopo in PG?
3) - Se si al punto 2, si risparmia tempo rispetto all'evaporazione a bagnomaria?
PS: sto divorando il tuo blog, è una miniera di informazioni, sono davvero entusiasta del lavoro che hai fatto e del supporto di tutti gli iscritti al forum.
La velocità di evaporazione dipende molto dal diametro del becher o barattolo che utilizzi e dal volume della massa da evaporare. Sicuramente la ventilazione funziona anche nella tecnica a caldo, ma, essendo stata un'idea che è venuta dopo, non è stata inserita nella tecnica.
Ti ringrazio molto per le parole di apprezzamento. Io sono sempre qui per qualsiasi cosa 😉
Cita da antogeno il 18 marzo 2018, 22:10Andrea, un grazie infinito. Ma c'è ancora qualcosa che non mi torna, sicuramente per mia incapacità. Ho fatto una sola prova con la tecnica a caldo descritta nel primo libro, sembra sia andato tutto bene, tranne per il fatto che non pensavo di dover aspettare 20 ore affinché l'alcool evaporasse del tutto a bagnomaria. Ho pensato, quindi, che con la ventilazione forzata si potessero ridurre i tempi.
A questo punto le mie domande diventano tre:
1) - seguendo alla lettera il tuo primo libro, quanto tempo impiega all'incirca l'evaporazione dell'alcool a bagnomaria?
2) - si può utilizzare l'evaporazione forzata, descritta del secondo libro, anche per i tabacchi avviati con l'estrazione a caldo e quindi ottenere l'essenza concreta, da diluire subito dopo in PG?
3) - Se si al punto 2, si risparmia tempo rispetto all'evaporazione a bagnomaria?
PS: sto divorando il tuo blog, è una miniera di informazioni, sono davvero entusiasta del lavoro che hai fatto e del supporto di tutti gli iscritti al forum.
La velocità di evaporazione dipende molto dal diametro del becher o barattolo che utilizzi e dal volume della massa da evaporare. Sicuramente la ventilazione funziona anche nella tecnica a caldo, ma, essendo stata un'idea che è venuta dopo, non è stata inserita nella tecnica.
Ti ringrazio molto per le parole di apprezzamento. Io sono sempre qui per qualsiasi cosa 😉
Cita da antogeno su 19 Marzo 2018, 18:09Ottimo, proverò la ventilazione forzata, magari direttamente in PG. Condividerò i risultati ottenuti in un nuovo post, nella sezione adatta. Grazie ancora.
Ottimo, proverò la ventilazione forzata, magari direttamente in PG. Condividerò i risultati ottenuti in un nuovo post, nella sezione adatta. Grazie ancora.